Resoconto dei seminari

Venerdì 24 febbraio e sabato 25, prima a Palermo poi a Catania, si è svolto l’entusiasmante seminario su “apiterapia, nuovi allarmi sui prodotti dell’alveare, apicoltura naturale e benessere animale”. Oltre 200 persone tra apicoltori, veterinari, studenti, forestali e medici hanno partecipato all’evento organizzato dall’ARAS. Due giorni faticosi per gli organizzatori ma densissimi di informazioni per tutti, con momenti anche emozionanti.20170224_10455520170224_094555IMG-20170225-WA0007

La Dott.ssa Cavalli con la sua carrellata sulle capacità terapeutiche dei prodotti dell’alveare e le problematiche legate all’apiterapia ci ha introdotto in un mondo ricco di prospettive di sviluppo per gli apicoltori impegnati nelle produzioni di qualità, per i medici e i consumatori alla ricerca di strumenti di cura naturali e talvolta più efficaci (antibiotico resistenza).

20170224_094616Io ho concentrato l’intervento sui recenti allarmi relativi alle adulterazioni e all’inquinamento da pesticidi della cera d’api. Mi sono poi soffermato sui gravi livelli di inquinamento da Glifosate che stanno emergendo nel miele e quindi ho insistito sull’urgenza di partecipare alla raccolta firme in corso, www.stopglyphosate.org, per costringere la commissione europea ad ascoltarci.

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A proposito ieri ho avuto una conversazione telefonica con il Dott. Quaglia del laboratorio Floramo, il quale mi ha allertato sui risultati di questi giorni sulle analisi delle melate di agrumi: in troppi casi il livello di glyphosate supera le soglie di ammissibilità per il biologico e talvolta è tale che si dovrebbe chiedere il ritiro dagli scaffali anche per il miele convenzionale. Firmare per lo stop al glifosato è urgentissimo. A questo indirizzo https://act.wemove.eu/campaigns/ice-glifosato-it trovi un video sulla campagna contro il glifosato. Fallo girare e invita a firmare quanta più gente possibile.

L’ape continua a ricordarci che il suo destino anticipa il nostro destino.

Nino Coco ha riassunto le luci e le ombre che sono emerse sui vari prodotti dell’alveare al recente Simposio internazionale di Apidology che si è svolto a Roma alla fine di novembre del 2016, approfondendo così gli argomenti trattati nei precedenti interventi.

La seconda parte della giornata è stata dedicata ad un altro futuro possibile.

Danilo Colomela, dopo una rapida carrellata sulla storia dell’apicoltura, ci ha parlato della sua apicoltura con l’arnia top bar; un’apicoltura con un minimo impatto sulla vita della colonia, sempre attenta al benessere animale e dai costi molto contenuti. Certo le rese sono molto basse ma può essere una buona risposta alle esigenze dell’apicoltore urbano, dell’hobbista e di chi vuole comunque cercare di ridurre al minimo l’interferenza umana con la vita delle api.IMG-20170225-WA0008

Paolo Faccioli ci ha emozionato con le sue riflessioni sulla sofferenza animale e dell’ape in particolare. Ci ha condotto a scoprire l’altro punto di vista: quello dell’ape. Ci ha guidato a riflettere sul rispetto e l’attenzione che dobbiamo a tutti gli esseri senzienti, insetti compresi anche quando nemici (che non vuol dire allora accettazione!). Avreste dovuto esserci!IMG-20170225-WA0007

Michele Oliva ci ha raccontato dell’apicoltura tradizionale iblea, l’apicoltura dei Fasciddari. Ci ha illustrato un lungo documentario girato nella sua azienda negli anni novanta, nel quale viene ripercorsa tutta la pratica della conduzione dei fasceddi dalla partizione delle famiglie alla produzione del miele e al recupero della cera. Una apicoltura antichissima ma con interessanti spunti di modernità.

Sul sito dell’ARAS trovate le foto delle due giornate.
Passiamo alle dolenti note.

Il costo di queste due giornate è stato di circa 2400€. Con la 1308, e se le carte risulteranno a posto, recupereremo circa 2000€. Il resto uscirà dalla cassa dell’associazione, cioè dalle vostre quote annue.

Nei prossimi mesi, e comunque entro maggio, si svolgeranno altri momenti formativi diffusi sui territori. Anche per questi attingeremo ai fondi della 1308. Ma intanto le cifre vanno anticipate, da qui l’urgenza che versino le quote tutti i soci in ritardo con il pagamento. Non basta, occorre che altri, oltre i primi 14, offrano un prestito non oneroso all’Associazione da qui alla restituzione prevista per novembre. Non siate timidi, fatevi avanti, comunicate alla segreteria la cifra che siete disposti a prestare.

Infine vorrei che rifletteste su questa osservazione: questi seminari che hanno raggiunto, informato, aggiornato 200 persone sono costati alla Comunità Europea e allo Stato italiano poco più di ¼ di quanto viene dato ad un solo apicoltore per acquistare arnie e/o sciami. Con l’ultimo bando alla formazione sono stati riservati 38.000€, all’acquisto di arnie e sciami 442.500€. Allora cosa conviene di più ad una società attenta al sostegno e allo sviluppo di un settore economico? Incrementare i fondi per la formazione e incoraggiare le azioni delle Associazioni o dare centinaia di migliaia di euro a poche decine di apicoltori (spesso sempre gli stessi)? Certo, a volte i soldi per la formazione sono tornati indietro, e questo è stato letto come incapacità di spesa, dimenticando di precisare che il tempo “libero” degli apicoltori va da ottobre a gennaio, mentre i bandi ogni anno, da quindici anni escono a gennaio, con obbligo di spesa entro maggio e giugno, quando l’attività degli apicoltori è al massimo e il tempo di aggiornarsi non esiste!

Ma noi siamo ottimisti e speriamo ogni anno e chiediamo ogni anno che anche la Sicilia diventi una regione normale e sia capace, come le altre regioni, di emanare un bando entro la fine di settembre e di destinare più fondi alle Associazioni capaci di spenderli.
Al prossimo appuntamento

Il presidente

Giovanni Caronia