L’apicoltura anche in Sicilia, così come nel resto d’Italia, morde il freno. Nel 2023, alle note difficoltà del comparto, nell’isola si sono aggiunti il clima avverso (piogge tardive e caldo torrido) che non ha permesso alle api di raccogliere abbastanza nettare da destinare alla produzione di miele, e gli incendi.
Cia Sicilia e le associazioni apistiche – Aras, Apac, Società Cooperativa Apicoltori Etnei, Associazione allevatori Apis Mellifera Siciliana, Associazione apistica Spazio Miele – in rappresentanza di oltre 800 operatori del settore lanciano un Sos e chiedono di incontrare con urgenza l’assessore regionale dell’Agricoltura Luca Sammartino. Obiettivo: individuare soluzioni in risposta alle numerose criticità che vive l’apicoltura siciliana.
Nella richiesta di incontro firmata dal presidente della Cia Sicilia, Graziano Scardino, che si è fatto portavoce delle problematiche delle associazioni apistiche, già individuati alcuni possibili interventi. Ovvero il rifinanziamento della legge nazionale n. 313/04 per riattivare la misura che già nel 2022 ha permesso la distribuzione di un ristoro – anche se esiguo – a decine di migliaia di apicoltori. Chiesto poi l’avviamento, a partire dal 2024, della misura del Piano Strategico Nazionale “Aca 18” (con la pubblicazione del relativo bando) e la riattivazione della misura “Aiuto agli apicoltori iscritti all’anagrafe apistica nazionale per il rimborso delle spese sostenute, relativa all’annualità 2022, per l’acquisto di prodotti adeguati all’alimentazione di soccorso delle api.
Proposta anche l’attivazione per gli apicoltori che praticano il nomadismo di un aiuto per l’acquisto del carburante necessario al trasporto delle arnie. Tra le richieste la piena operatività della legge regionale, la n.21 del 29 luglio 2022, per la transizione agroecologica con la pronta promulgazione dei decreti attuativi. E, infine, la tempestiva convocazione del tavolo tecnico propedeutico all’emanazione del bando per l’Ocm miele (al fine di evitare i pasticci dello scorso anno, ndr). In sintesi, sono queste le richieste fatte.
«La Sicilia è la terza regione italiana per quanto riguarda il patrimonio apistico con una produzione di miele pari al 20 per cento della produzione nazionale – evidenzia Scardino – pertanto le istituzioni hanno il dovere di tutelare e sostenere questo importante comparto per l’economia dell’Isola». La Sicilia, infatti conta un patrimonio apistico di 135.613 alveari da cui si ricava(va)no nel complesso 50 mila quintali di miele, con un fatturato annuo stimato in circa 60 milioni di euro.
Sul momento di grave impasse per il comparto apistico interviene Fabio Venezia, parlamentare regionale del Partito Democratico, con una mozione firmata da tutti i componenti del gruppo all’Ars: «Moltissime aziende apistiche sono sull’orlo del fallimento. Il governo regionale intervenga adottando tempestivamente concrete azioni di sostegno al comparto apistico siciliano e stanziando le specifiche risorse, in aggiunta a quelle statali ed europee».
«È il momento di correre in aiuto delle aziende apistiche siciliane, molte delle quali continuano l’attività solo grazie alla passione ed alla resilienza degli apicoltori – afferma Venezia – e occorre adottare tempestivamente ogni iniziativa finalizzata ad incoraggiare le aziende agricole siciliane ad utilizzare tecniche di produzione che non minaccino l’apicoltura. La sopravvivenza delle api e quindi delle aziende di produzione mellifera è strettamente connessa alla presenza di fiori sul territorio. Il governo regionale – aggiunge Venezia – ha il dovere di veicolare tutte le risorse necessarie a garantire il rispetto e la tutela dell’ambiente».
Fonte: https://www.siciliaverdemagazine.it/2023/08/31/crisi-apicoltura-cia-sicilia-e-associazioni-lanciano-lsos/