Sono passati due anni pieni da quando l’Assemblea Regionale Siciliana approvò all’unanimità la legge n. 21 sull’agroecologia e sull’agricoltura di precisione. Ma di pubblicare i decreti attuativi ancora non se ne parla. Eppure sono già pronti da mesi.
Sfiancato da tanta inutile attesa e di fronte al muro di gomma (e di silenzio) eretto dall’assessore Luca Sammartino, il Coordinamento Agroecologia Sicilia ha inviato via pec a Presidente della Regione, Assessore regionale all’Agricoltura e dirigente generale del Dipartimento Agricoltura, un atto di invito e diffida affinché ciascuno per la propria competenza emani tempestivamente i decreti attuativi.
Decreti che sono già pronti in bozza. Li ha stilati il Gruppo di Agroecologia e Agricoltura Biologica del Dipartimento Regionale dell’Agricoltura con cui ha collaborato il Coordinamento Agroecologia in cui sono confluite le numerose professionalità e competenze di professionisti, esperti, docenti universitari, e rappresentanti di associazioni che hanno lavorato in favore di questa norma.
Non c’è spiegazione per tanta lentezza (o forse tanto disinteresse) circa l’attuazione di una norma che ha raccolto il favore bipartisan di tutto il parlamento siciliano (perfino dell’allora deputato Luca Sammartino che ora ha assunto la carica di assessore all’agricoltura), osservano i sostenitori della norma che stimola e promuove processi produttivi efficienti capaci di tutelare gli ecosistemi e al tempo stesso incrementare produttività e qualità.
«L’agroecologia – spiega l’agronomo Guido Bissanti, presidente del Coordinamento Agroecologia Sicilia – è uno strumento importante per la realizzazione del Green Deal dell’Unione Europea, così come delineato nelle strategie Farm to Fork e Biodiversità, proposte dalla Commissione Ue e approvate dal Parlamento Europeo». «L’agroecologia, infatti -prosegue – rientra a pieno titolo nella nuova Pac 2023-2027 per promuovere pratiche sostenibili in agricoltura ed è uno strumento essenziale per la ricerca e l’innovazione nei settori agro-alimentari, con particolare riferimento all’adattamento e alla mitigazione dei cambiamenti climatici e alla tutela della biodiversità».
L’assenza delle norme di attuazione di questa legge non è senza conseguenze per le aziende agricole dell’Isola. Almeno di quelle che hanno già da tempo sposato l’agroecologia o intendono convertirsi a questo sistema produttivo abbracciando convintamente limitazioni e vincoli così da rispettare una serie di requisiti previsti dalla norma. La legge, infatti, all’articolo 8, per questa categoria di aziende, prevede la possibilità di beneficiare di premialità nell’ambito dei bandi delle risorse comunitarie (ieri Psr, oggi Psp).
Senza decreti attuativi impossibile prevedere le premialità. Ed è cosí che nei primi bandi recentemente emanati sul Psp 2023-2027, non si fa alcun cenno a questo trattamento premiale. «In questo modo è stato vanificato il lavoro svolto dai nostri rappresentanti, dei tecnici che hanno collaborato alla stesura di questa legge e si provoca un danno della nostra terra – afferma il presidente del Coordinamento Agroecologia Sicilia. «La norma – ricorda Bissanti – ha importanti finalità che vanno dalla tutela della salute umana, dell’ambiente naturale, della biodiversità, degli ecosistemi e delle attività agricole al contrasto alla desertificazione, al rischio idrogeologico e agli incendi; dalla tutela dei prodotti agricoli siciliani e di tutti i settori produttivi correlati, all’efficiente servizio di controlli e verifiche del settore agroalimentare».
Nella lettera di diffida si chiede riscontro entro 10 giorni, ovvero entro la fine di settembre. Finora silenzio. Non deve stupirci né indignarci. A quanto pare si tratta di una prassi consolidata: in Italia le leggi che rimangono lettera morta per mancanza di decreti di attuazione superano abbondantemente la metà di quelle approvate dalle aule parlamentari.
Fonte: https://www.siciliaverdemagazine.it/2023/10/02/agroecologia-la-legge-regionale-bipartisan-che-rimane-nel-cassetto/