
Secondo un nuovo studio inglese anche gli insetticidi non neonicotinoidi ai minimi dosaggi riducono l’efficienza degli insetti, essenziali per l’impollinazione
di FRANCESCO MEROLA
LO STUDIO
I ricercatori hanno analizzato i dati di molti studi che testavano l’abilità delle api ad imparare profumi floreali dopo essere state esposte ai pesticidi, un test comunemente usato per misurare la loro capacità di apprendimento e la memoria. E il risultato è che anche ai minimi dosaggi di pesticidi apprendimento e memoria sono peggiorati. Queste sono componenti vitali della ricerca di cibo nelle api, perché l’ape deve ricordare quali tipi di fiori visitare, dove trovarli, ma anche da quali fiori ha preso il nettare e come trovare la via per tornare all’alveare.
L’IMPORTANZA DELLA RICERCA
“I politici hanno bisogno di ricevere informazioni solide e concrete sull’effetto degli insetticidi sugli impollinatori naturali per adottare regolamenti appropriati per la sostenibilità della salute delle api – spiega Harry Siviter, capo ricercatore – gli esiti del nostro studio rivelano che gli insetticidi hanno un significativo impatto negativo sull’abilità di apprendimento e memorizzazione delle api. Questo accade anche a livelli minimi di pesticida, che le api tipicamente incontrano nei campi”.
“Il divieto europeo di alcuni insetticidi neonicotinoidi sarà implementato a dicembre di quest’anno, ma è importante sottolineare che i nostri risultati hanno dimostrato che anche gli insetticidi non-neonicotinoidi hanno un forte impatto negativo sull’apprendimento e la memoria delle api. I nostri risultati evidenziano quindi la costante necessità di riconsiderare gli impatti sub-letali di insetticidi su importanti impollinatori come le api”.
fonte: www. repubblica.it